Rompicapi nel gioco libero

«Un gioco illusorio, fluttuante eppure immobile. Schietto ma pervaso di citazioni sibilline. E Libero». La bresciana Rossella Ramanzini espone trappole visive: immagini come puzzle in cui si incastrano figure stilizzate, birilli, carte da gioco, mazze da golf. Labirinti infantili, fiabeschi, su cui aleggiano le ombre dell´età adulta: donne sinuose si muovono tra le pedine di una scacchiera che non esiste; una dama cavalca un´oca corvina; un equilibrista percorre la scala di una torre evanescente… Il tempo si cristallizza e le sagome si librano in una dimensione rarefatta che, seppur costruita su rigorosi ordini geometrici, sovverte le leggi di gravità e frange lo spazio. In queste visioni enigmatiche, fatte di nastri e matrici tagliate a mano, riaffiorano i fantasmi di Magritte, Roy Lichtenstein e Andy Warhol da cui l´autricedesume unostile grafico freddo, preciso, e al contempo pervaso da un´ironia cerebrale. La spensieratezza del gioco e l´iridescenza dei colori stridono conla fissità delle forme, stagliate su una superficie piatta. Allo spettatore non resta che intuire la soluzione di questo rompicapo ermetico, multiforme, sfuggente.

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Alessandra Troncana
Giornalista

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